Associazione dei livelli di colesterolo LDL, colesterolo non-HDL e apolipoproteina B con il rischio di eventi cardiovascolari tra i pazienti trattati con statine


Le associazioni dei livelli di colesterolo LDL ( LDL-C ), colesterolo non-HDL ( non-HDL-C ) e apolipoproteina B ( apoB ) con il rischio di eventi cardiovascolari in pazienti trattati con terapia statinica non sono state documentate in modo attendibile.

Per valutare la forza relativa delle associazioni di LDL-C, non-HDL-C e apoB con il rischio cardiovascolare in pazienti trattati con statine è stata condotta una meta-analisi dei dati da singolo paziente provenienti da studi randomizzati e controllati su statine nei quali erano stati determinati lipidi e apolipoproteine convenzionali al basale e a 1 anno di follow-up.

Sono stati ottenuti dati su 62.154 pazienti arruolati in 8 studi pubblicati tra il 1994 e il 2008.

Sono stati estratti i dati di hazard ratio ( HR ) per il rischio di eventi cardiovascolari maggiori aggiustato per fattori di rischio noti per un aumento di 1-deviazione standard ( SD ) nei livelli di LDL-C, non-HDL-C e apoB.

Tra i 38.153 pazienti assegnati a terapia con statine, nel corso del follow-up si sono verificati 158 infarti del miocardio ad esito fatale, 1678 infarti non-fatali, 615 eventi fatali derivati da altre coronaropatie, 2806 ospedalizzazioni per angina instabile e 1029 ictus fatali o non-fatali.

Gli hazard ratio ( HR ) aggiustati per eventi cardiovascolari maggiori per un aumento di 1-SD sono stati: 1.13 per LDL-C, 1.16 per non-HDL-C e 1.14 per apoB.

Questi hazard rario sono risultati significativamente più alti per il colesterolo non-HDL che per il colesterolo LDL ( P=0.002 ) e apoB ( P=0.02 ).

Non è stata osservata alcuna differenza significativa tra apoB e LDL-C ( P=0.21 ).

In conclusione, tra i pazienti trattati con statine, i livelli di colesterolo LDL, colesterolo non-HDL e apolipoproteina B sono risultati associati a rischio di futuri eventi cardiovascolari maggiori, ma la forza dell’associazione è risultata maggiore per il colesterolo non-HDL che per il colesterolo LDL e apolipoproteina B. ( Xagena2012 )

Boekholdt SM et al, JAMA 2012; 307: 1302-1309

Endo2012 Cardio2012 Farma2012


Indietro

Altri articoli

Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...


L'infiammazione e l'iperlipidemia contribuiscono congiuntamente alla malattia aterotrombotica. Tuttavia, quando le persone sono trattate con una terapia intensiva con statine, i...


Le varianti genetiche di perdita di funzione in ANGPTL3 sono associate a livelli più bassi di lipidi plasmatici. Vupanorsen è...


È stata confrontata l'efficacia di diversi trattamenti con statine per intensità sui livelli di colesterolo da lipoproteine non ad alta...


I benefici e i rischi associati alle terapie intensive a base di statine per ridurre il colesterolo LDL in modo...


L'associazione tra la riduzione indotta dalle statine dei livelli di colesterolo LDL e la riduzione assoluta del rischio di esiti...


Le linee guida statunitensi del 2018 per la gestione del colesterolo raccomandano una terapia ipolipemizzante aggiuntiva con Ezetimibe ( Zetia...


Uno studio ha valutato l’impiego diell'associazione Acido Bempedoico ed Ezetimibe ( Nustendi ) in una coorte di pazienti dislipidemici con...


Evolocumab ( Repatha ), quando aggiunto alla terapia con statine ad alta intensità nei pazienti con sindrome coronarica acuta...


E' emerso che l'uso delle statine ( inibitori dell'idrossimetilglutaril coenzima A ) è associato a un minore rischio di glaucoma...